E così, i salari reali in Italia sono inferiori di 8,7 punti rispetto a quelli del 2008. E, anche se si sente dire da “lorsignori” che gli altri stanno peggio, quello dell’Italia è il risultato peggiore tra i paesi del G20. I dati sono certificati dall’Organizzazione internazionale del lavoro. Sono ufficiali, non c’è niente di propagandistico, la situazione è proprio questa.
Ormai ne devono prendere atto tutti, anche quelli che magnificavano aumenti di occupazione, anche quelli che non volevano parlarne.
Eppure chi vive sulla propria pelle cosa significa lavorare e vivere con paghe misere, lo sapeva bene che la situazione stava peggiorando, che si diventava irrimediabilmente più poveri con il passare del tempo.
E adesso, cosa faranno quelli che sono al governo? E quelli dell’opposizione? Si renderanno conto che le chiacchiere e gli slogan non possono risolvere la situazione? Prenderanno coscienza che non si può sperare di cambiarla con qualche bonus?
Guardiamoci attorno, cosa è stato fatto in tutti questi anni? Certamente ci sono state crisi, guerre, pandemie … ma ci sono state per tutti, anche per gli altri paesi del G20. Evidentemente la questione dell’aumento della povertà anche di chi lavora, della mancanza di sicurezza nel lavoro, non interessa “lorsignori”. Evidentemente le privatizzazioni, le svendite di imprese anche strategiche, le leggi che liberalizzano appalti e subappalti, il rifiuto di avere un salario minimo garantito, leggi come il Jobs Act, l’azzeramento dei diritti, la crescente precarietà, le norme che limitano e criminalizzano il dissenso (il riferimento al DDL 1660 è doveroso) hanno reso più povera la grande maggioranza della popolazione, mentre hanno aumentato a dismisura le ricchezze di pochissimi e la UE vuole spendere 800 miliardi in armamenti.
Dobbiamo pretendere una maggiore giustizia fiscale con una decisa progressività delle tasse, dobbiamo chiedere con forza che non è più procrastinabile una patrimoniale sulle grandissime ricchezze, dobbiamo esigere una lotta senza quartiere contro l’evasione e l’elusione fiscale senza sconti, senza condoni e altre regalie. Dobbiamo lottare perché le lavoratrici e i lavoratori tornino ad essere protagonisti di un cambiamento radicale del sistema.
Infine, una domanda: è dal 2008 che i comunisti non sono più in Parlamento, grazie anche a leggi elettorali inique, da allora i salari sono diminuiti, così come è diminuita la sicurezza nei luoghi di lavoro, così come è stato messo in discussione il diritto alla salute, all’istruzione, alla casa. Che sia una coincidenza?