Ma cosa credevamo? Che Giorgia Meloni fosse d’accordo con i contenuti del manifesto di Ventotene? Credevamo, forse, che non cogliesse qualsiasi occasione per distogliere l’attenzione dai problemi del paese, a partire da quelli del lavoro, mai risolti e aggravati da politiche belliciste e rivolte solo al profitto d’impresa? Credevamo, infine, che non cadessero nella polemica innescata ad arte quelli che erano il 15 marzo in piazza del Popolo durante la manifestazione in favore di una UE che vuole spendere centinaia di miliardi per prepararsi alla guerra?
Ingenui.
Noi comunisti non possiamo fare l’errore di giocare al gioco imposto dalle destre.
Abbiamo davanti agli occhi le guerre che lorsignori vogliono fare ad ogni costo. Abbiamo, di fronte a noi, un “progetto” europeo che trasferisce risorse alla produzione di armi togliendole ai servizi, allo stato sociale, al lavoro mai così povero, precario, insicuro.
Noi comunisti ci assumiamo l’impegno di affrontare le campagne per i 4 referendum sul lavoro e per quello sul diritto di cittadinanza. Lo dobbiamo fare unitariamente nella maniera migliore con l’obiettivo di raggiungere il quorum e vincerli con tantissimi Sì, per ripristinare i diritti di chi vive del proprio lavoro è un primo passo per ridare dignità e rispetto a tante lavoratrici e lavoratori.
Non perdiamo troppo tempo in polemiche imposte dagli avversari.