Dalla parte del popolo palestinese, senza “se” e senza “ma”.

18 marzo 2025

La ferocia israeliana si accanisce contro i palestinesi con la volontà di annientare un popolo, costringerlo all’esodo. Nella notte il governo israeliano ha scatenato una serie di bombardamenti sulla martoriata striscia di Gaza uccidendo oltre 350 persone e molti bambini. Nei titoli dei giornali si legge che Israele attacca Hamas. Diciamolo chiaramente che non è proprio così, non è un attacco contro Hamas, è una pulizia etnica, il genocidio in piena regola di un popolo. Qualcosa di aberrante, inconcepibile per ogni persona civile.

E i governanti di quell’occidente che rincorre la guerra ritenendola qualcosa di normale, che spende centinaia di miliardi in armi da usare per la difesa (dicono) da quelli che ritiene nemici, cosa fanno? Guardano e si girano dall’altra parte.  Anzi, si dichiarano al fianco di chi comanda i bombardamenti, stringono mani e sorridono a chi toglie la libertà di vivere a un popolo intero considerandolo, di fatto, non degno di esistere. Ma è questa la democrazia, la civiltà con la quale l’occidente si pavoneggia e per la quale si crede superiore al resto del mondo?

A quelli che sono scesi in piazza sabato scorso con le bandiere dell’Unione europea e ucraine; a quelli che, con una buona dose di ambiguità, si sono dichiarati per la pace appoggiando, partecipando a quella manifestazione, le politiche guerrafondaie della UE; a quelli che non hanno voluto neppure una bandiera palestinese adesso vogliamo chiedere: “State vedendo quello che succede a Gaza e in Cisgiordania? O, forse, ritenete che ci siano ostacoli a prendere una posizione chiara e netta a favore del popolo palestinese e di condanna delle azioni del governo israeliano?”

È di fronte agli occhi di chi li tiene aperti perché vuole capire e pensare il trionfo della barbarie. E non ci possono essere giustificazioni, neppure inutili frasi di circostanza.

È necessaria la chiarezza totale di dichiararsi ed essere dalla parte del popolo palestinese senza se e senza ma.

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