Il fantasma del “CHE” agita i sogni della destra

Nei giorni scorsi un bellissimo monumento dedicato all’eroe della Rivoluzione cubana e della liberazione dei popoli Ernesto “Che” Guevara è stato inaugurato nella città toscana di Carrara, luogo dalle grandi tradizioni libertarie e di lotta sociale.

A promuoverne la realizzazione e collocazione è stato un Comitato cittadino sostenuto da CGIL, ANPI, ARCI, Coordinamento toscano dell’Associazione Italia-Cuba e varie personalità e associazioni.

È stato realizzato dallo scultore argentino Jorge Romeo, che durante la dittatura militare dovette lasciare il proprio Paese per non allungare la lista degli “scomparsi”.

Ed è proprio ai “desaparecidos” che è dedicata la parte marmorea del monumento: vi si vede un corpo precipitare nelle acque del mare, lanciato da un aereo. Come si sa, tra il 1976 e il 1983 circa trentamila oppositori (o presunti tali) argentini vennero fatti scomparire ed eliminati dalla giunta militare. Molti di loro vennero gettati (ancora vivi) nell’oceano, perché se ne perdesse ogni traccia.

Fra loro la “meglio gioventù” argentina, studenti, operai, intellettuali e artisti pieni di ideali e che lottavano per una vera democrazia, cosa che questa nazione sudamericana, nella quale un terzo degli abitanti discende da immigrati italiani, non era nemmeno prima del Colpo di Stato.

È facile immaginare l’importanza che rivestiva per loro l’esempio di Ernesto Guevara e di quanto, nei loro ultimi pensieri, il “Che” fosse presente accanto a quello dei loro compagni e dei loro cari.

Era facile immaginare che la fascistoide destra italiana, quella che i monumenti li vorrebbe per i repubblichini e che dedica le vie al fucilatore di partigiani Giorgio Almirante, insorgesse.

Fra questi individui spicca il Sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna. Lui e la sua Giunta hanno deciso di dedicare una Via appunto a Giorgio Almirante e un’altra a… Enrico Berlinguer, che si dirameranno da Via della Pacificazione Nazionale: fascisti e antifascisti messi sullo stesso piano.

Il PCI aveva presentato un ricorso nel 2023 contro questa scelta, ma il Consiglio di Stato lo ha giudicato “non ammissibile”.

A Carrara FdI e Lega hanno chiesto la rimozione del monumento e la pagina Facebook “Città di Carrara” ha avviato una raccolta di firme allo stesso scopo.

La campagna della destra sta raggiungendo una dimensione nazionale e bene esprime la sua ossessione di cancellare ogni traccia della cultura comunista, anticapitalista, di classe, antimperialista che ha determinato anche tanta parte della Storia d’Italia. I fascisti e i loro eredi ricordano bene quanto sia stato fondamentale il ruolo dei comunisti nella liberazione dal nazifascismo e figure come quella nobile e pura di Ernesto “Che” Guevara agitano ancora i loro sogni. Per dirla con Francesco Guccini, “voi reazionari tremate, non sono finite le rivoluzioni (…) da qualche parte, un giorno, dove non l’aspettate, il ‘Che’ ritornerà”.

Mauro Alboresi
Segretario Nazionale

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